Lo Smart Working offre tantissimi vantaggi, tra cui la possibilità di viaggiare spesso.
Ne abbiamo parlato con Laura Colantuono, Group Head of Internal Communications @Fremantle
Di seguito trovi l’intervista completa. Buona lettura!
Ciao! ti va di presentarti brevemente?
Ciao! Mi chiamo Laura, sono romana ma vivo a Londra da quasi 4 anni, dove lavoro in ambito comunicazione interna.
Cosa mi ha portato qui? La ricerca di nuovi stimoli, il poter vivere e lavorare in ambienti internazionali e avere la possibilità di crescere e sperimentare settori diversi.
Quale è la situazione attuale in tema di smart working in Inghilterra?
L’Inghilterra non è nuova al concetto di smart working.
Ancora prima della pandemia, molte aziende permettevano ai propri dipendenti di lavorare da casa o in modo flessibile.
Sicuramente gli ultimi due anni hanno accelerato ulteriormente questa trasformazione e anche le organizzazioni che erano rimaste indietro hanno ora introdotto policy di smart working.
La maggior parte delle aziende ha oggi un modello ibrido con la possibilità di lavorare da casa 2-3 giorni a settimana, a seconda del ruolo e, in alcuni casi, ha introdotto policy sul ‘working from abroad’ (da un paese diverso rispetto a quello in cui si è basati da contratto) con alcune limitazioni e variabili, come per esempio il numero di giorni in un anno in cui si può lavorare all’estero.
Quanto impatta la cultura locale / del paese sul tema smart working?
Nelle aziende inglesi lo smart working (inteso come possibilità di lavorare da casa alcuni giorni a settimana) era già piuttosto diffuso prima della pandemia.
in particolare per agevolare genitori che lavorano a tempo pieno e coloro per cui il cui tragitto casa-lavoro-casa è lungo e costoso.
Vale inoltre la pena ricordare che l’Inghilterra è tra i paesi che sta attualmente sperimentando la ‘4 day week’: solo 4 giorni lavorativi senza riduzione dello stipendio.
Con circa 70 aziende parte del primo pilota, sono fiduciosa che i risultati potranno accelerare ulteriormente questa trasformazione.
E poi ci sono le multinazionali.
Uno dei motivi per cui io e mio marito abbiamo deciso di trasferirci qui, dopo oltre 10 anni di carriera in Italia, è perché il Regno Unito – e Londra in particolare – attraggono professionisti da tutto il mondo, e qui hanno sede aziende multinazionali che contribuiscono ad accelerare la trasformazione del mondo del lavoro.
Questo si traduce in policy che non solo agevolano lo smart working, ma ne fanno un punto di forza delle strategie di talent acquisition e retention.
Molti ‘expat’ hanno infatti l’esigenza di lavorare dai propri paesi di origine per periodi di tempo prolungati e avere la possibilità di farlo è sicuramente un benefit importante.
Quali sono i principali vincoli alla trasformazione verso una cultura dello smart working?
Lo stile di leadership predominante in un’organizzazione.
La pandemia ci ha insegnato che non bisogna necessariamente essere tutti fisicamente in un ufficio per ottenere risultati.
Ma questo purtroppo in molte realtà non è abbastanza, e troppo spesso ci troviamo davanti a leader e manager ‘controllori’ per cui si è produttivi solo se fisicamente presenti in ufficio.
Credo che le aziende che sceglieranno di non far parte di questa trasformazione – o di agevolarla – si troveranno presto ad affrontare dipendenti demotivati, con la conseguente diminuzione della produttività, difficoltà nell’attrarre e trattenere talenti e, infine, un impatto negativo sulla competitività e reputazione sul mercato.
Perchè vai a lavorare dalle canarie in smart working?
Le Canarie sono il connubio perfetto tra clima piacevole tutto l’anno, buon cibo, paesaggi che tolgono il fiato, e costo della vita abbordabile. Cosa si può volere di più?
Le consiglio in particolare in autunno/inverno, dove in alcune zone – come nella zona sud di Tenerife – si gode di temperature miti e cielo azzurro che fanno dimenticare il grigiore delle città (e vivendo a Londra ne so qualcosa…).
Offrono esperienze per tutti i gusti, dalla vulcanica e più selvaggia Lanzarote a Tenerife appunto, dove chi ama la città può trovare tutti i servizi e l’intrattenimento di cui ha bisogno, ma basta allontanarsi di poco per godere di paesaggi indimenticabili e oceano a perdita d’occhio.
Ho lavorato da lì per 2 settimane a gennaio 2022 ed è stato un inizio dell’anno che non dimenticherò mai.
Mentre i miei colleghi a Londra si lamentavano del freddo, io partecipavo alle riunioni in t-shirt da una scenografica terrazza sul mare che mi è rimasta nel cuore.
Quali sono secondo te i punti di attenzione dello smart working?
Questi dipendono molto dal proprio lavoro e situazione personale.
Nel mio ruolo, l’interazione face-to-face e l’ufficio fisico sono ancora considerati fondamentali per creare una cultura aziendale e senso di appartenenza (ma sono certa che l’attuale trasformazione del mondo del lavoro, e le esigenze delle nuove generazioni, abbatteranno anche quest’ultimo scoglio).
Inoltre, avendo un ruolo globale con un team basato in paesi diversi, devo sempre tener conto dei fusi orari per non trovarmi a fare riunioni troppo tardi la sera o all’alba.
Quali invece i vantaggi?
Sono davvero tanti. Tra questi: avere la possibilità di poter continuare a svolgere il proprio lavoro e al tempo stesso fare esperienze diverse:
- scoprire nuovi luoghi affascinanti e viverli come la gente del luogo
- prendersi una pausa dalla routine
- migliorare il work/life balance e ridurre il livello di stress
E questi non possono che avere effetti positivi sulla produttività e l’engagement.
Cambiare lo scenario intorno a noi, anche solo per qualche settimana, può davvero fare una grande differenza.
Personalmente, l’esperienza di quest’anno a Tenerife ha avuto molteplici vantaggi.
Primo su tutti, potersi allontanare dal freddo inverno londinese e dal caos della grande città, passando più tempo immersa nella natura, mi ha permesso di ‘ossigenare’ la mente.
Questo ha avuto benefici non solo sul mio livello di stress, ma mi ha anche regalato energia nuova da canalizzare sul lavoro, con un conseguente aumento della creatività e della concentrazione.
Sono tornata a casa ricaricata, pronta ad affrontare i mesi freddi con una bella scorta di vitamina D e tanta voglia di fare. Lo rifarei tutti gli anni!
Ti piacerebbe provare un’esperienza di Coworking e Coliving a Tenerife? Dai un’occhiata qui!
Grazie mille per aver letto l’intervista!
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A presto.